Acqua in caraffa, depurata, venduta al ristorante: costa più di quella in bottiglia.

jpg_1681973Il ritorno della caraffa, che si vedeva negli anni Cinquanta sui tavoli delle trattorie con le tovaglie a quadrettoni rossi. Ma in versione moderna. L´acqua è sempre quella di rubinetto: però viene depurata, filtrata con una speciale macchinetta. Come quelle che si trovano nelle case di chi non vuole più sborsare la tassa mensile per l´acqua minerale. Dovrebbe essere un servizio reso dai ristoratori ai loro clienti e anche all´ambiente. L´unica spesa, per l´esercente, è infatti quella del filtro: niente più costi per la consegna delle casse, che arrivano nei locali dopo aver fatto il giro d´Italia sui camion. Eppure i ristoratori per le caraffe si fanno pagare. E anche caro: tanto da aumentare gli incassi di centinaia di euro ogni mese.

Per verificarlo, Repubblica è andata in tre ristoranti di Roma dove, invece della bottiglia di minerale (naturale o gassata) a tavola viene servita una caraffa con acqua di rubinetto su cui non c´è nessuna etichetta che indichi la quantità in litri, tantomeno la composizione. «Acqua naturale?» domanda alla cronista il cameriere del ristorante ‘Gusto, in piazza Augusto Imperatore, ancora prima di portare il menu. «Naturale» risponde la cronista e in pochi secondi sul tavolo compare una caraffa trasparente dal design moderno. «Avete solo questa?». «Sì, ma non si preoccupi, è acqua buona, controllata» risponde il cameriere frettolosamente. Al momento del conto, però, la sorpresa: sulla ricevuta (che recita la dicitura “non fiscale” e su cui compare anche il prezzo del pane, che una legge regionale vieta di far pagare) alla voce “1 acqua potabile trattata” (ovvero la caraffa di acqua di rubinetto) corrisponde un prezzo di due euro. «Sul menu c´è scritto chiaramente che si paga» ribatte il cameriere alle repliche della cronista. E in effetti sul menu c´è scritto, ma comunque al cliente non viene data possibilità di scelta: o cena senza bere acqua, o si accontenta di quella di rubinetto (depurata e filtrata dalla speciale macchinetta) e la paga due euro a caraffa. Il prezzo aumenta al Riccioli Cafè di via delle Coppelle, a pochi passi dal Pantheon. Alla cronista vengono servite due caraffe di acqua minerale, che poi sulla ricevuta (questa volta fiscale) compaiono sotto la dicitura “2 leggermente frizzante”, per un totale di 6 euro (ovvero 3 euro a caraffa).

«Non avete acqua in bottiglia?» domanda la cronista al cameriere del ristorante I clementini, vicino al Colosseo, dove viene automaticamente servita la caraffa di acqua di rubinetto filtrata. «Si ce l´abbiamo, ma di una sola marca» risponde la cameriera. In tavola, però, ormai hanno portato la caraffa. E al momento del conto è sempre la stessa storia: il prezzo per “l´acqua della casa” (così compare sulla ricevuta) è di 1,50 euro.

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19 thoughts on “Acqua in caraffa, depurata, venduta al ristorante: costa più di quella in bottiglia.

  1. Non caspico… si parla tanto di ecologia. Preferite forse le bottiglie che vanno avanti e indietro attraverso tutta l’Italia su camion?
    No, fatemi capire…..
    benvenga l’acqua trattata sul posto, lo facessero tutti!

  2. Ritengo quella dell’acqua in caraffa trattata una delle solite “furbate” all’Italiana, quest’acqua dovrebbe essere data gratis al cliente dal momento che si tratta di acqua potabile, il solo costo del filtro è irrisorio per il gestore…..l’acqua minerale in bottiglia fateci caso costa sempre meno di quella trattata anche se invero dovrebbe essere il contrario.
    Personalmente ritengo che l’utilizzo di acqua trattata al ristorante sia nella maggioranza dei casi l’indicatore di una cattiva gestione e pessimo servizio per il cliente e per quanto mi riguarda quando la vedo nei tavolini all’aperto cambio ristorante o bar.

    • Il costo Dell acqua filtrata non e pari a zero ma bensì nella serietà di un ristorante e nell utilizzo di spillatori di marche serie , la manutenzione di tale macchina e di 700;00 euro all anno filtri lampade a ultravioletti e sanificazioni obbligatorie di legge più la corrente ecc. Si ottiene una qualità di prodotto sicuramente migliore di tante acque in bottiglia che come tutti sappiamo sono spesso di pozzi artesiani e di scarsa qualità e inoltre lasciate ad agenti atmosferici ( sole caldo ecc) che ne compromette ancora di più le già scarse caratteristiche . Allora viva l acqua a km zero controllata e che evita camion che dal nord al sud e viceversa viaggiano affollando strade ed inquinando un prodotto che puoi ottenere più sicuro sul luogo. mi sembra una scelta da apprezzare

      • Io voglio l’acqua del rubinetto NON trattata/microfiltrata/naturizzata e altre schifezze del genere:perchè non la posso avere?!?!

  3. Trovo che l’acqua trattata nei ristoranti sia molto più buona di quella minerale, soprattutto quella frizzante. In più faccio presente che le bottilie di acqua minerale hanno una scadenza, quindi conservanti.

  4. E’ vero che l’acqua del rubinetto costa pochissimo, ma in un ristorante si devono mettere in conto molti fattori:
    1) il costo di un impianto professionale che oscilla dai 7/8.000 €
    2) la manutenzione ( obbligatoria ovviamente ) circa 1300 € annui
    3) la pulizia e l’imbottigliamento dei contenitori, ( costo del personale)

    Pagarla 2€ a litro seduti al ristorante secondo me e anche pochino

    • Caro Cristian un impianto professionale costa 2.500,00 euro circa, le manutenzioni 360,oo euro annui per quanto riguarda il personale va computato il tempo che si risparmia nel scaricare impilare e refrigerare le casse d’acqua.

      • concordo con cristian, io ho un agriturismo e ho l’impianto per la depurazione dell’acqua, l’impianto l’ho pagato 4000euro e ogni anno la manutenzione e la CERTIFICAZIONE OBBLIGATORIA mi costa 800euro! quindi, ovvio che non puo’ costare al cliente quanto una bottiglia, ma un piccolo prezzo mi sembra giusto da far pagare. altrimenti prendo anche io le bottiglie dal fornitore e le faccio pagare 2,50 euro. vi va bene?

      • Cari Cristian e Silvia, vorrei saper come lavate le caraffe o bottiglie che usate per servire l’acqua trattata, le lavate ad ogni singolo utilizzo? manualmente o con lavaggio meccanico?
        Secondo me con tutti i costi che descrivete meglio rivendere bottiglie che si pagano circa 40 cent caduna magari provenienti da una fonte locale a km 0.
        Vittorio

  5. Anche io appoggio Christian e Silvia.
    Io vendo gli impianti di depurazione dell’acqua e posso dire che i costi non sono così fissi: tutto dipende da quanta acqua e quale tipo di acqua l’impianto deve trattare.
    Sono assolutamente favorevole all’acqua affinata piuttosto che l’acqua in bottiglia perchè così sono certa che l’acqua che arriva al mio tavolo è stata “spillata” di li a breve e non è invece stipata in magazzino da chissà quanto tempo.
    In più si aiuta l’ambiente perchè non ci sono più spese di trasporto!
    Per il prezzo? Mi pare giusto pagare una piccola cifra per l’acqua, anche se non sono daccordo che il prezzo sia lo stesso sia che l’acqua sia spillata o di una bottiglia chiusa.

    • Ma guarda quanti “ambientalisti”!! Vorrei sapere dove eravate voi ristoratori in tutti questi anni in cui avete propinato acqua minerale (per la maggior parte in plastica) a tutti i clienti, negando l’acqua del rubinetto con le scuse più improbabili e mendaci..A Claudia: non mi sembra che si “aiuti l’ambiente perchè non ci sono più spese di trasporto”, (che lapsus rivelatorio!) visto che non è l’ambiente a risparmiare le spese di trasporto…Ma perchè in Italia si pensa solo a fare soldi speculando sulle spalle dei cittadini e dell’ambiente, per giunta ammantando questi ignobili obiettivi con falsi ideali? Domanda retorica. La risposta è perchè non ci sono degli imprenditori degni di questo nome, ma solo “arraffoni” che si fanno fare apposite leggi dai compari politici per raggiungere i propri fini. Offrite acqua del rubinetto gratis ai vostri clienti e altri tipi a richiesta (e a pagamento) se volete essere considerati onesti e professionali! Se no, siamo Quarto Mondo, checché ne diciate!

  6. Va bene i giudizi “poco disinteressati”, ma che si venga a dire che l’acqua potabile trattata è meglio dell’acqua minerale in bottiglia sopratutto in quella di vetro è una bestemmia per non dir altro…..quanto alla certificazione qualsiasi acqua minerale possiede molti più controlli di qualsiasi sistema di acqua trattata…quindi finiamola di disinformare e diciamo le cose come stanno:
    I ristoratori che vendono acqua trattata hanno trovato soltanto un nuovo modo di guadagnare di più a spese della qualità offerta al cliente.
    Quindi non nascondiamoci dietro il pararavento dell’ecologia che tra l’altro non corrisponde neanche al vero….ogni sistema produttivo e/o di trattaggio ha i suoi punti deboli il vetro cmq è ampiamente riciclabile.
    Fatevi un giro nei ristoranti di classe e poi ditemi in quanti di loro troverete acqua trattata…
    Tra l’altro poi l’acqua trattata in tutte le località dove l’acqua potabile è buona (posti montani,etc) non avrebbe neanche senso come utilizzo.
    L’acqua trattata può avere senso in quelle località un pò “sfigate” dove la qualità dell’acqua potabile è scarsa o poco sicura, ma cmq rimane sempre un palliativo rispetto all’acqua minerale in bottiglia.
    @ Claudia anche facendo un mero discorso di marketing l’acqua minerale in bottiglia spesso costa meno trattandosi cmq di economia di scala ma garantisce un indotto ben più ampio di quello che può fare il settore del “vending” legato al trattaggio.

    • Andrea, nel tuo post ci sono moltissime sciocchezze!

      1. La qualità dell’acqua di rete è di per se più elevata rispetto a quella in bottiglia. La quantità di controlli dell’acqua di rete è di X controlli al giorno (dove X>10) mentre quella in bottiglia può essere cotrollata anche una sola volta all’anno.
      2. Le bottiglie viaggiano sotto al sole, vengono stipate in magazzino ecc…
      Prova a far esaminare un’acqua in bottiglia. I valori non corrispondono a quelli da etichetta (difatti i valori indicati si riferiscono all’acqua così come sgorga).

      3. Il costo non dovrebbe, teoricamente, essere maggiore dell’acqua in bottiglia, dovrebbe al contrario essere minore.
      Darla gratis, al contrario, sarebbe sbagliato, dato che un impianto completamente a norma di legge costa, prezzo finito, non meno di 4.000€ + IVA

      4. Ecologia?
      Il depuratore “vero”, ossia quello a microfiltrazione, ha un impatto ambientale ridottissimo.
      In Italia vengono consumati ogni anno in media 270 litri pro-capite di acqua minerale e bibite, equivalenti a 180 bottiglie da 1,5 litri . L’impatto ambientale è pari al consumo di 22 litri di petrolio e 108 litri d’acqua (utilizzati per la produzione e il trasporto) oltre all’emissione di 23 kg di C02.
      Quanto al vetro, va comunque trasportato!

      5. Ristoranti di Classe
      Proprio in questi ristoranti ho conosciuto il sistema di depurazione, che fornisce un’acqua veramente ottima anche come palatabilità!

      • Egr. Sig.Stefano beato Lei che ha il dono della verità, le sue argomentazioni sono molto deboli (salvo quella delle bottiglie di plastica) io cmq tra un acquedotto Italiano pieno di buchi , maltenuto e vetusto con tutti i difetti che ne conseguono,( e questo lo dicono recenti inchieste che sono state fatte sul sistema idrico italiano), preferisco di granlunga l’acqua di fonte imbottigliata possibilmente in vetro, almeno quando si tratta di andare al ristorante.
        Nessun sistema di filtraggio è esente da rischi di contaminazione (e tra l’altro sembra che un eccessivo utilizzo dei filtri tolgano all’acqua gli elementi nutritivi oltrechè quelli nocivi) e cmq se vado dal ristoratore che utilizza acqua filtrata chi mi garantisce sulla qualità dei filtri adoperati, sull’utilizzo corretto e non improprio del sistema e soprattutto sulla manutenzione dello stesso? Chi mi dice se il ristoratore sta usando un impianto da 2 soldi oppure chessò delle semplici caraffe filtranti come quelle che sono state recentemente messe fuori commercio dai NAS per relativa truffa? ……ah sì certo quelle semplici diciture paralegali (procurate dagli stessi fornitori del filtraggio) su collarino mobile che i ristoratori scaltri appendono alle caraffe per far vedere al cliente “gonzo” che l’acqua di rubinetto che si apprestano a venderti è buona!!!!
        Chissà come mai se i sistemi di filtraggio per i ristoratori (non sto parlando di quelli industriali) sono così puri ed esenti da rischi nonché risparmievoli delle tasche dei poveri cittadini, hanno avuto così poco successo questo è dura da spiegare vero? Evidentemente da uno dei due “lati” ecologia e/o economicità fanno difetto….
        Io abito a Milano in una zona semicentrale densamente popolata con ristoranti e pizzerie note e meno note e grazie al cielo di sistemi di filtraggio non ne ho mai visti e spero che non se ne vedano dal momento che l’Italia è il paese d’europa con il più alto numero di acque di fonti naturali che vengono in continuazione controllati dagli organi preposti trattandosi peraltro di prodotti destinati alla vendita al pubblico.
        Dimenticavo a Milano che sicuramente non è la città più a buon mercato d’Italia nella classica pausa pranzo riesco a trovare Acqua minerale in bottiglia di vetro da ½ litro al prezzo onesto ed accettabile di 1€ come può pensare che l’acqua filtrata con impianto da 4000€+iva escluso manutenzione possa comepetere con il settore delle acque minerali?…Forse tra un decennio ma non certo adesso

      • alcune precisazioni
        1 in vita mia non ho mai visto viaggiare camion carichi di bottiglie di acqua al sole, molti svariati autotreni dai colori piu’ disparati , ma cosa contenessero al loro interno melo chiedo spesso, forse acqua ?
        2 di solito anche io conservo le mie scorte nel magazzino detto cantina, e non lo trovo un luogo oscuro e tetro e nemmeno pericoloso
        3 il problema dell’acqua trattata servita nel ristorante , da ristoratore , ti dico che è il guadagno che con essa si vuole ottenere, mentre sulla vendita della bottiglia io ho un costo certo di acquisto ed uno di vendita controllabile dalle fatture di acquisto, e dico controllabile anche fiscalmente, dall’altro con l’acqua depurata non ho un termine certo di riferimento.
        i costi su cui si vuole lesinare che giustificano un prezzo anche per l’acqua trattaa ti dico poi sono semplici da tagliare, ti accenno al solo lavaggio delle bottiglie che andrebbe fatto ad ogni sigolo utilizzo e solo manualmente, non esistono attrezzature meccaniche utilizzabili da un ristorante che ti permettano di lavare le bottiglie a collo stretto , le classiche lavabicchieri o lavastoglie se usate sono anche piu’ deleterie , meglio nel caso ricolmarle senza trattamento come accade spesso.
        4 altro risparmio i filtri ,quelli che costano meno sono prodotti in Cina e si sa che la Cina è la nazione che piu’ si preoccupa del rispetto dell’ambiente , alla cura dei controlli di qualità, etc. anche mio figlio di 4 anni ormai riconosce i giocattoli cinesi, sono quelli che si rompono scartandoli dall’involucro.
        5 se la plastica concordo non sia ecologica , basta usare il vetro come faccio io e come si è sempre fatto, 100% riciclabile
        6 per ultimo basta consumare acqua o come sgorga dal rubinetto o come sgorga dalla fonte, una di quelle vicino a casa, e imbottigliata e controllata sempre di piu’ di quella dei miei colleghi classe o non classe impariamo a guardare dietro l’apparenza delle cose.
        con affetto

        Vittorio

  7. Rispondo ad Andrea. Due decreti ministeriali stabiliscono i limiti entro i quali le acque potabili possono contenere determinati elementi, quali arsenico, piombo, manganese e quant’altro. Le acque minerali, cosiddette terapeutiche, possono superare tranquillamente molti di quei valori. La stessa acqua minerale e’ comunque acqua morta, poiché resta nella bottiglia per più anni. Oggi i depuratori si sono perfezionati e sono ormai dei gioielli della tecnologia, in alcuni caso tutta italiana. Altra informazione: qualche mese fa, alcune fonti del Trentino e dell’Umbria hanno presentato tracce altissime di arsenico. Purtroppo, non dipende dall’inquinamento ma dalle origini vulcaniche del nostro territorio. Per concludere: i depuratori dell’acqua servono per rendere gradevole al palato e sicura l’acqua del rubinetto, decisamente più controllata e meno costosa dell’acqua in bottiglia, peraltro monopolizzata dalla Danone e dalla Nestle’, aziende d’oltralpe. L’unica cosa della quale hai ragione sono i costi richiesti dai ristoratori. Sarebbe molto professionale avere l’alternativa: due euro l’acqua in bottiglia, un euro l’acqua depurata.

    • Sig.Luciano quello che Lei dice è veritiero e gli stessi difetti o disfunzioni possono essere rivolti anche ai sistemi di filtraggio, e cmq nulla toglie al mio discorso. Inoltre la cd.acqua morta, ha anch’essa una scadenza le ricordo che viene stampigliata su ogni bottiglia; inoltre l’acqua dell’acquedotto è spesso acqua clorata (per l’alto utilizzo di cloro) e ciò ne sconsiglia l’uso per fini alimentari questo è risaputo, ed alte concentrazioni di cloro sono dannose alla salute come dimostrano alcuni studi che hanno evidenziato il rischio di cancro alla vescica. …Attenzione ad andare dietro al mantra dell’ecologia fine a sè stessa perchè dietro queste nobili intenzioni spesso si celano vere e proprie truffe a danno del consumatore.
      es.http://www.scattidigusto.it/2011/11/23/ingenui-le-cose-che-dovreste-sapere-sulle-caraffe-filtranti/
      Gli impianti di cui parla Lei sicuramente sono sicuri ma anche molto costosi, e cmq quando vado al ristorante la miglior garanzia me la da la bottiglia in vetro, anche xchè il ristoratore nella maggior parte dei casi non lo conosco e non so che impianto eventualmente utilizza per il filtraggio.

      • Mi spiace contraddirla, ma non sono argomentazioni deboli! Basta andare oltre il proprio naso!
        I sistemi di filtrazione di cui parlo sono apparecchiature esenti da rischio contaminazione perchè autosanificanti dal punto di attacco al punto di uscita. Se il ristoratore non ha nulla da nascondere relativamente al macchinario che usa, è sufficiente chiedere quale impianto venga usato! I sistemi a microfiltrazione con sanificazione UV ad esempio hanno un effetto solo parziale, mentre quelli con sanificazione a ozono hanno efficacia completa. E non c’è niente di speciale da fare, basta chiedere!
        Ciò che toglie troppo all’acqua è l’osmosi inversa, non utilizzabile per servire acqua potabile.

        Quanto al cloro, viene completamente trattenuto da questi impianti.

        Quanto dice, ossia che non abbiano avuto successo commerciale, non è assolutamente vero, io li vendo in gran numero, sempre con grande soddisfazione, anche dei consumatori!
        Quanto ai costi, un ristorante con 30 tavoli, che piazza 2 bottiglie a tavolo, riempendo solo per metà..sta consumando 60 bottiglie al giorno, spendendo soldi anche per refrigerarle separatamente ecc…
        Una rata dell’erogatore è di certo più bassa rispetto alla spesa sostenuta (vita natural durante) per l’acquisto dell’acqua.

        Il prezzo di vendita dell’acqua trattata lo decide l’esercente, ma sono assolutamente contrario al “regalarla”, non è un prodotto da banco del mercatino rionale!

        In ultimo, rammenti che nell’acqua che si illude di comprare, il costo sostenuto per l’acqua è inferiore al costo della colla che attacca l’etichetta alla bottiglia..

        Su molte, troppe cose è necessario aprire gli occhi, non si può andare semplicemente a sensazione! E per fortuna moltissimi italiani lo stanno già facendo 🙂

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